Roseto

Roseto Capo Spulico è una piccola “perla” dell’Alto Ionio Cosentino.

Situato ai piedi del Parco Nazionale del Pollino e affacciato sul Golfo di Taranto, con una successione di colori che dal verde sfumano nell’azzurro, è sempre stato punto d’incontro tra culture diverse.

Nel centro storico tra le sue viuzze, la miriade di scalette e i profumi di gerani si gode dell’ospitalità calda della gente in un incantevole susseguirsi di terrazzi che dominano sul maestoso castello medievale immerso nell’azzurro luccichio del mare.

La trasparenza delle acque,gli intriganti fondali, il fascino delle passeggiate notturne lungo il mare insieme alla storia che si respira fanno di questo angolo di costa un luogo suggestivo.

Roseto, era una delle 25 città che gravitavano intorno a Sibari nel periodo florido delle Magna Grecia. Lungo i secoli il paese, situato in origine sul colle prospiciente il mare “piano Marina”, in seguito alle incursione arabe venne spostato in località più distanti dal mar, ovvero nell’attuale Civita dapprima e nell’attuale centro storico poi.

Dopo la caduta di questa, Roseto si trovò sotto la dominazione romana.

Mentre all’inizio il paese si trovava sulla prima collina non lontana dal mare “Piano Marina”, dall’VIII secolo, le incursioni arabe costrinsero gli abitanti a spostarsi nell’attuale “Civita”.

Questo secondo paese si chiamò “Civitas Rosarum” ed ospitò nel 900 i monaci dell’ ordine di San Basilio, tra cui San Vitale che debellò la malaria e fabbricò una cappella ed una fontana,  che porta il suo nome, e la cui acqua fu salutifera per gli ammalati.

Il monastero fu il primo insediamento sulla collina, dove attualmente si trova il centro storico. Infatti proprio sull’esempio del monastero i cittadini decisero di spostarsi anche loro in un luogo più sicuro.

Quindi nel 1200 Roseto era già una città con solide mura, torri, ed il castello feudale, il Castrum Roseto, che fu costruito da Roberto il Guiscardo, tra il 1058 e il 1085,  secondo lo stile medievale.

In esso furono costruite delle gallerie sotterranee che conducevano gli abitanti in aperta campagna, in caso di pericolo. Il castello era inoltre fornito di un ampio spazio anteriore in cui dare asilo ai cittadini del feudo, in occasioni di guerre.

Il regno delle due sicilie era diviso in due capitanerie e Roseto ne segnava i confini quindi Federico II di Svevia vi edificò tra il 1220 e il 1269, una delle più  belle opere di quel tempo: il Castrum Petrae Roseti.

Esso fu costruito con intento unicamente difensivo; di pianta trapezoidale, circondato da mura che, sul lato sud, si aprono con un ampio ingresso e un imponente portale in stile gotico, che conserva ancora la rosa crociata, i portali di giglio, il cerchio di salomone, e lo stemma con grifone, emblema del casato svevo.

La struttura presenta torri possenti, una delle quali e’ più alta, merlata, e a pianta quadrangolare.

All’interno vi sono un ampio cortile, le scuderie, magnifici saloni e spaziose stanze, arredate secondo lo stile medioevale.

In base a recenti studi si è addirittura ipotizzato che la torretta centrale del castello di roseto abbia ospitato, tra il 1204 e 1253, la Sacra Sindone.

Roseto e centro storico


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